History

The Memory Remains, la celebrità dimenticata dei Metallica

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Author image Gianluigi Riccardo

11 novembre 2025 alle ore 13:27, agg. alle 13:45

L'11 novembre del 1997 i Metallica pubblicavano 'The Memory Remains', primo singolo da Reload che raccontava il ricordo di una celebrità dimenticata

Nel 1997 i Metallica era pronta ad attraversare un altro spartiacque della propria carriera: l’uscita del settimo album in studio Reload dopo l’uscita più controversa di Load.

È in questo contesto che vede la luce il singolo The Memory Remains, pubblicato l’11 novembre 1997 come primo estratto dell’album. 

La banda americana aveva già compiuto un’evoluzione stilistica rispetto ai propri lavori degli anni ’80: meno thrash puro, più groove e aperture verso sonorità mainstream e vicine all'hard rock classico di ispirazione blues, pur conservando il marchio di fabbrica del quartetto californiano.

Quando Hetfield e Ulrich si misero a scrivere “The Memory Remains”, lo fecero in un momento di riflessione interna: il successo, la fama, la celebrità e la caducità, tutto veniva messo in discussione. Il demo originario del brano — intitolato inizialmente “Memory” — fu registrato già nel marzo 1995 nello studio casalingo di Lars Ulrich, noto come “Dungeon”. 

Questa fase per la band fu dunque un bilancio della propria identità: da un lato l’esperienza massiva del successo globale, dall’altro il bisogno di confrontarsi con i limiti, la stanchezza, la celebrità che pesa. 

Scrittura, registrazione e temi di The Memory Remains

La scrittura del pezzo porta la firma di James Hetfield e Lars Ulrich

 Il testo prende le mosse dall’immagine di una “prima donna” ormai dimenticata, inghiottita dal tempo e dalla memoria di una platea che ormai non la acclama più: "Heavy rings on fingers wave / Another star denies the grave / See the nowhere crowd cry the nowhere cheers of honor". 

I riferimenti cinematografici non mancano: in particolare si nota l’eco di Viale del tramonto (“Sunset Boulevard”), film cult che racconta la discesa nell’oblio di una star. 

Un elemento distintivo della produzione è la partecipazione della britannica Marianne Faithfull, invitata da Hetfield per la sua voce "usurata dal fumo, al punto che sentivi le sigarette sul disco" fosse perfetta per il feel 'sinistro' del pezzo. 

Marianne Faithfull, cantautrice, attrice e musa degli Stones, compare nei cori (“na-na-na”) e nei passaggi di atmosfera, aggiungendo un contrasto tra la voce graffiata di Hetfield e la sua interpretazione più teatrale. Il brano è prodotto da Bob Rock insieme a Hetfield e Ulrich. 

La registrazione si colloca tra il 1995 e il 1996, con la prima esecuzione live — in versione “jam” — già il 2 luglio 1996. 

 Il riff è lento, tirato, costruito su groove marcati, un approccio decisamente poco 'thrash'  ma altrettanto potente nella sua tensione.

Il tema centrale – fortuna, fama, vanità, follia – viene efficacemente consegnato all’ascoltatore, senza retorica ma con crudezza: «Fortune, fame / Mirror vain / Gone insane / But the memory remains». 

Nel momento della sua uscita, il brano divenne una delle poche apparizioni della band nella Top 40 americana (raggiunse il numero 28 nella Billboard Hot 100). 



Il video, la Faithfull e l’eredità della memoria

Il video che accompagna “The Memory Remains” è a suo modo iconografico nella discografia Metallica.

Diretto da Paul Andresen, fu girato nell’ottobre 1997 presso l’aeroporto di Van Nuys Airport, Los Angeles, con un budget stimato di 400.000 dollari, di cui oltre 100.000 spesi per una piattaforma sospesa su cui la band “suona”. 

La scenografia è surreale: i Metallica suonano il pezzo su un grande elemento ruotante, mentre la stanza intorno a loro gira, creando un effetto antigravità. Marianne Faithfull appare in un corridoio scuro, gira la manovella di un organetto e osserva la pioggia di denaro che cade sulla scena — metafora visiva della caduta della fama e dell’ossessione per il denaro. 

Questo video non solo rafforza i temi del brano ma crea un’immagine potente: la celebrità gira su sé stessa, la memoria resta come unica ancora, mentre tutto il resto sfuma. E la presenza di Marianne Faithfull non è un semplice cameo: la sua interpretazione vocale e visiva rafforza il concetto di star consumata dal tempo, prima stella, poi tenue riflesso.

Dal vivo i Metallica hanno trasformato il brano in un momento collettivo invitando i fan a prendere il posto della Faithfull e cantare il 'na-na-na'.

"The Memory Remains” è diventato un pezzo che – pur non essendo universalmente amato da tutti i fan della vecchia guardia – ha saputo evolvere, resistere e trovare una dimensione propria nella discografia della band. Come disse scherzando il bassista Jason Newsted: "Sarei corso a comprare Reload? Non se avessi ascoltato prima The Memory Remains".


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