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SOAD, John Dolmayan ha un'idea su come fare un nuovo album

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Author image Gianluigi Riccardo

01 agosto 2025 alle ore 14:38, agg. alle 17:09

Il batterista dei System Of A Down ha un'idea per poter creare il clima giusto per un nuovo album

John Dolmayan dei System Of A Down ha parlato di quale potrebbe essere, secondo lui, l'ingrediente segreto in grado di portare la band a realizzare un nuovo album

Sono passati ormai ben 20 anni da quando la band di origini armene pubblicò gli ultimi lavoro in studio - due album nello stesso anno - "Mezmerize" e "Hypnotize".

Da allora tra i membri dei System Of A Down, che hanno continuato ad esibirsi insieme dal vivo, oltre a coltivare diversi side project, non è mai scattata la scintilla giusta per poter affrontare in maniera pacifica la scrittura di un nuovo disco.

Nel 2020 la band ha pubblicato per beneficenza due brani inediti, 'Protect The Land' e 'Genocidal Humanoidz'.

Ora il batterista ha parlato di un possibile nuovo album, dicendo quale potrebbe essere, secondo lui, la strategia adatta.



La ricetta segreta di Dolmayan per un nuovo album dei SOAD

In passato John Dolmayan ha definito l'assenza di nuova musica per la band come un vero “insulto” nei confronti del loro talento e dei fan. Pur riconoscendo l’importanza di Protect the Land e Genocidal Humanoidz pubblicati nel 2020, Dolmayan aveva espresso in vecchie interviste la sua delusione per l’impossibilità di trasformare quel momento in un progetto discografico completo.

Ora il batterista dei System Of A Down parla di quale potrebbe essere la ricetta giusta per cercare di portare a casa un nuovo album dopo vent'anni dall'ultima volta.

Ospite del podcast But That 1% With Sona Oganesyan, Dolmayan ha detto: "Ho detto a Daron (Malakian ndr) che l'ingrediente segreto per riuscire a fare un album è di portare le sue canzoni per ultime. Di solito quando registravamo era Daron a portare le sue canzoni perché ne aveva sempre un sacco. Erano sempre ben pensate e quasi complete. Gli ho suggerito di dire a Serj di portare prima le sue canzoni per poter ascoltare prima le sue idee. Poi Shavo e poi Daron, per ultimo".

Facendo capire che, probabilmente, il problema sia principalmente tra Tankian e Malakian, il batterista ha spiegato che potrebbe essere un atto di pace: "Sarebbe come porgere un ramoscello d'olivo e dire 'Mi interessano più le tue canzoni delle mie, e ti lascerò presentare prima le tue'".

Un altro punto importante secondo Dolmayan è che, considerato che tutti gli elementi della band presi singolarmente sono forti, si tratta solo di permettere a tutti "Di avere il loro tempo durante il processo di scrittura e non solo alla fine".

Il batterista ha poi aggiunto che gli piacerebbe scrivere per per sei mesi, nel 2027, a casa di qualcuno dei membri senza porsi alcun limite di regole o di numero di canzoni o tempistiche.


Le possibilità di un nuovo album dei SOAD

Nel corso degli anni, però, i veri problemi interni ai System Of A Down si sono riflessi in una immobilità creativa in studio di registrazione. E' stato ben documentato che la frattura sia avvenuta specialmente tra Tankian e gli altri della band e che la differente visione artistica abbia spinto le due parti ad allontanarsi.

Ognuno è stato impegnato nei propri progetti, con Tankian in cima che ha pubblicato diversi dischi da solista e anche un'autobiografia, nella quale rivela anche di aver cercato di andarsene dalla band perché stanco della vita on the road e di aver anche cercato di aiutare i compagni a trovare un sostituto.

Sulla possibilità di un nuovo disco, per quanto sembra che le volontà siano un po'più chiare rispetto al passato, si era espresso il bassista Shavo Odadjian a inizio 2025.

Le sue parole erano state estremamente caute ma senza chiudere completamente le porte. "Ne parliamo spesso ma non so se accadrà. Sarebbe bellissimo ma, nel caso, dovrebbe trattarsi di un disco fantastico. Non può essere solo buono, dobbiamo tenere l'asticella alta ed è un pochino stressante come cosa. Voglio dire, l'ultima cosa che abbiamo fatto 20 anni fa ci ha dato un Grammy. Quindi dobbiamo essere sicuri che sia qualcosa di fantastico. Non dico che non lo potrebbe essere o che non ne siamo in grado. Certo che possiamo farlo. Ma non poso prometterlo, non siamo entrati nel dettagli. Non abbiamo pressioni, abbiamo deciso di vederci, suonare un po' di show e vedere cosa succede ed è da tempo che non abbiamo un approccio di questo tipo. Faremo più concerti quest'anno che in tutti gli ultimi setti. Vediamo dove ci porterà".


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