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Paranoid & Sunburst, il debutto agit-rock degli Skunk Anansie

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Author image Gianluigi Riccardo

18 settembre 2025 alle ore 14:33, agg. alle 17:20

Nel settembre del 1995 Skin e la sua band portavano su disco la potenza dei loro live e le istanze politiche e sociali dell'Inghilterra multietnica

Il 18 settembre del 1995 gli Skunk Anansie irrompevano sulla scena rock britannica con "Paranoid & Sunburnt", un album di debutto che sembrava abbastanza fuori posto se paragonato al sound che accompagnava la colonna sonora del Regno Unito in quegli anni.

Mentre tutto intorno trionfava l'ottimismo, l'orgoglio patriottico, il pensiero di una rinascita post-Thatcher accompagnato dal sound del Britpop, la pattuglia guidata da Skin irrompeva a gamba tesa.

Diretto, aggressivo, politico e per di più sbandierato con una voce potentissima da una giovane ragazza di colore, un album come "Paranoid & Sunburnt" risultò un 'glitch' all'interno del sistema discografico eppure interessante al punto da guadagnarsi il giusto spazio.

Aprire le danze con un brano intitolato 'Little Baby Swastikkka' che puntava il dito contro le posizioni razziste e fasciste inculcate sin dalla tenera età era roba intensa e un biglietto da visita - venne pubblicato solo come singolo radio e stampato in appena 2000 copie promo - che metteva subito le cose in chiaro.




Skin e le influenze di Brixton

Per capire gli Skunk Anansie bisogna tornare alle origini, a Brixton, quartiere multietnico dove Skin, figlia di immigrati giamaicani, cresce circondata da mille influenze. E del resto, risaputamente, Brixton è una zona di Londra epicentro dell'incontro tra culture, anche musicali, melting pot dove si fondono il punk, il reggae, il soul.

Brixton è un quartiere fortemente multietnico, con una storia complessa: comunità caraibiche, tensioni sociali, lotte per la casa, questioni razziali, identitarie, economiche. Fin da bambina Skin è immersa in questi elementi.

Da piccola Skin è circondata da musica gospel e di chiesa ma anche da quella di suo nonno che gestiva un nightclub nel seminterrato della loro abitazione. Cresce curiosa di ciò che le orbita intorno ma anche dotata di una timidezza e di una sensibilità che le consentono, adolescente, di scavare dentro di sé per cercare parole da riversare nero su bianco.

La vita notturna rimane una costante nel corso della sua giovane vita, frequenta club, studia interior design, e lavora anche come buttafuori per alcuni locali.

Queste esperienze formano la sua sensibilità: essere donna, essere nera, essere bisessuale, essere fuori dagli schemi del rock “canonico” tradizionale e sviluppando rabbia ma anche vulnerabilità.


L'arrivo degli Skunk Anansie

Prima degli Skunk Anansie, Skin fa parte di gruppi vari, suona cover, sperimenta generi, immagine e look. È un periodo di tentativi, anche per definire cosa vuole essere come artista.

Dopo aver studiato nel Nord‑Est dell’Inghilterra, torna nella capitale e si immerge nella scena alternativa/underground. Frequenta pub, locali a Camden, King’s Cross, incontra musicisti come Cass ed Ace, che emergono proprio da questa rete.

La band si forma nel 1994 con Skin (Deborah Anne Dyer) alla voce, Ace (chitarra), Cass Lewis (basso) e, inizialmente, Robbie France alla batteria. Sarà France a suonare su "Paranoid & Sunburst" prima di lasciare la band - non figura nemmeno sulla copertina - ed essere sostituito da Mark Richardson che, ancora oggi, compone il quartetto storico degli Skunk Anansie.

Uno dei nodi centrali nella nascita degli Skunk Anansie è The Splash Club, un piccolo backroom di un pub malmesso a King’s Cross, uno dei quartieri più problematici di Londra negli anni ’90.
Lì suonano il primo live nel marzo del 1994 davanti a poche ma interessate persone ed è lì che, un mese dopo, suoneranno di nuovo.
Tra i presenti, questa volta, anche i responsabili A&R dell'etichetta One Little Indian che, colpiti, offrono un contratto alla band.

Quella non fu una sera qualunque, anche perché è il 5 aprile 1994, Kurt Cobain è morto da poche ore e i fan sono in scioccati, in lutto. Tra loro anche il discografico della OLI che, fan dei Nirvana, trova nell'energia degli Skunk Anansie una sorta di terapia in grado di colpirlo e guarirlo.


Come agitatori sociali

A metà anni ’90 il Regno Unito è dominato dal Britpop, dalla resurrezione di stili che guardano agli anni ’60/’70, alla tradizione rock bianca; nel frattempo, però, tensioni sociali, razziali, discorsi politici agitano il sottosuolo, e la band emerge proprio come contraltare: una voce femminile potente, nera, dichiarata in molti sensi (Skin è bisessuale, e la sua visibilità è parte del messaggio), che non ha paura di affrontare temi scomodi.

Skin non canta d’amore fine a sé stesso; spesso attacca ipocrisie, ingiustizie: religione, razzismo, discriminazione, politica, alienazione. Lei e gli Skunk Anansie si pongono nel ruolo punk di agitatori sociali, lei androgina, dalla testa rasata, 'diversa' orgogliosamente da tutto ciò che le gravita intorno e fiera di esserlo.

La palestra nei piccoli club, anche i più dismessi, permette poi a lei e la band di costruirsi un percorso che enfatizza il contatto con il pubblico, che porta fisicità e urgenza nelle performance, sempre più calde, più scomode e vitali allo stesso tempo.

Il sound abbatte le barriere unendo grunge, punk, funky, reggae e portando in un contesto che rispettava in modo abbastanza sicuro, salvo alcune deviazioni, gli stilemi classici del pop britannico.

Un mix che dall'altra parte dell'oceano stava già portando successo a un'altra band diventata famosa per le proprie posizioni politiche:

"I Rage Against the Machine mi hanno dato il permesso. Ho pensato, beh, se loro riescono ad avere successo scrivendo canzoni sulla loro esperienza e sulla politica, allora possiamo riuscirci anche noi", dirà Skin in un'intervista." ... Sono una ragazza nera di Brixton. Abbiamo attraversato due rivolte. Durante tutti gli anni della Thatcher, tutto il centro città, il sud di Londra... sono stati abbandonati a loro stessi. Allo stesso tempo, siamo stati completamente brutalizzati dalla polizia. Quindi, sai, la gente mi chiede: 'Perché metti la politica nella tua musica?' Beh, perché sono cresciuta a Brixton negli anni Ottanta. Quella ragazzina di Brixton è sempre con me ed è da lì che provengono molte delle mie canzoni."


Un disco 'live in studio' 

Paranoid & Sunburnt viene registrato nel 1994‑1995 allo studio Great Linford Manor, a Milton Keynes.

La produzione è affidata a Sylvia Massy insieme alla band stessa; il mix – nei dettagli – è curato da Andy Wallace. La produttrice è nota per mantenere il carattere crudo del rock, ma con attenzione al suono — non edulcorare, non addolcire, ma dare corpo, spazio, profondità.

L’album è un ibrido fra alternative rock, hard rock, punk; ci sono anche influenze di funk, di groove, un’attitudine incazzata ma anche melodica. Il sound è spesso grezzo, diretto, con chitarre taglienti, basso incisivo (la presenza di Cass è determinante), batteria che picchia, ma senza far perdere di vista le dinamiche.

La scrittura dei brani è quasi sempre collettiva, con Skin al centro come autrice testi, che porta le sue esperienze (razzismo, critica religiosa, introspezione personale). I testi non evitano la polemica: Selling Jesus, Intellectualise My Blackness, Little Baby Swastikkka ad esempio attaccano ipocrisie religiose, discriminazioni, pregiudizi.

La realizzazione è stata abbastanza rapida e, stando a quanto dichiarato in interviste successive, a disposizione della band c'erano circa cinque settimane per registrare il disco. Il tempo limitato ha imposto decisioni rapide, che però hanno in qualche modo preservato l'urgenza del suono.

"Abbiamo registrato Selling Jesus come se fossimo sul palco", ricorderà Skin in un'intervista, sottolineando l'intenzione di mantenere l'energia della performance live anche su nastro.

Del resto, per lei e per la band, l'ambiente dello studio di registrazione era qualcosa di nuovo, quasi innaturale e ben diverso dai palchi sudati a cui erano abituati.

Quando Paranoid & Sunburnt esce, gli Skunk Anansie sono agli albori: pochi singoli, poca esperienza, specialmente in studio, ma nonostante questo il disco ottiene un impatto significativo: butta e raggiunge il numero 8 nelle classifiche UK degli album e ottiene visibilità anche in altri paesi europei.

Dopo l’uscita, gli Skunk Anansie iniziano a consolidarsi come live band potente. Anche i singoli (in particolare Weak) aiutano a farli conoscere non solo nel circuito alternative/rock, ma anche in radio (anche se non senza difficoltà, vista la natura provocatoria di molti testi).

Inevitabilmente, la promozione e il successo della band passeranno principalmente attraverso l'intensa attività dal vivo, permettendo di far conoscere il nome della band anche fuori dai confini.


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