Oasis ed AC/DC, troppo rumore per le autorità scozzesi
03 ottobre 2025 alle ore 17:39, agg. alle 18:07
Le autorità scozzesi prevedono limiti per non disturbare i residenti di Edinburgo dopo i concerti delle due band
Nell’estate 2025, lo stadio di Murrayfield a Edimburgo ha ospitato due tra gli eventi musicali più attesi dell’anno: il ritorno degli Oasis per il tour celebrativo “Live ’25” e il passaggio scozzese degli AC/DC con il loro mastodontico “Power Up Tour”.
Due serate leggendarie per i fan, ma che hanno lasciato dietro di sé anche uno strascico di polemiche legate al rumore e all’utilizzo dei fuochi d’artificio.
Secondo quanto riportato dai media locali e confermato da documenti del Comune, sia le esibizioni degli Oasis (tenutesi l’8, 9 e 12 agosto), sia quella degli AC/DC (il 21 agosto) sono state oggetto di otto reclami formali ciascuna da parte di residenti nella zona.
Il motivo? Livelli di rumore oltre il consentito e l’uso di fuochi d’artificio durante o al termine dei concerti.
Il Dipartimento di Salute Ambientale di Edimburgo ha avviato rilevamenti acustici che hanno confermato il superamento dei limiti legali per eventi di questo tipo. Di conseguenza, la città ha fatto sapere che sconsiglierà l’uso di fuochi d’artificio negli eventi futuri a Murrayfield, suggerendo ai promoter di evitare effetti pirotecnici che possano disturbare il vicinato o creare problemi ambientali.
Un portavoce del Comune ha dichiarato che “l’obiettivo è garantire il bilanciamento tra eventi di rilievo internazionale e il diritto alla tranquillità dei cittadini”, sottolineando che l’aumento del numero di concerti nello stadio richiede una nuova riflessione sui limiti concessi.
Liam Gallagher contro il Comune di Edimburgo: “Il vostro atteggiamento fa schifo”
Ma la polemica non si è fermata al solo inquinamento acustico. Prima ancora dell’inizio dei concerti, sono emersi documenti interni del Comune, preparati in vista dell’arrivo degli Oasis, che descrivevano il pubblico atteso come “uomini di mezza età, rumorosi e con un livello di ubriachezza da medio ad alto”. Un profilo, secondo gli organizzatori, utile per pianificare la sicurezza e i trasporti, ma che ha fatto infuriare Liam Gallagher.
Il cantante ha risposto via social con parole durissime: “Al Comune di Edimburgo: ho letto cosa avete detto sui fan degli Oasis e, francamente, il vostro atteggiamento fa schifo”. E ha rincarato la dose: “Scommetto che tra voi ci sono individui davvero ‘straordinari’…”.
Durante il concerto dell’8 agosto, Liam ha dedicato un attacco diretto al palco: “Un branco di serpenti. Sto ancora aspettando delle scuse”. Applausi dal pubblico, gelo istituzionale.
Il Comune, interpellato sulla vicenda, non ha commentato le parole del frontman, limitandosi a ribadire la necessità di “adeguati standard di sicurezza e ordine pubblico per eventi di questa portata”.
Concerti rumorosi: da Metallica a Rammstein, il rock fa tremare anche fuori dagli stadi
La polemica sugli effetti sonori dei concerti non è nuova. In passato, anche altre grandi band sono finite sotto accusa per i livelli sonori eccessivi.
I Metallica, durante il loro tour europeo del 2023, hanno fatto parlare di sé quando alcuni residenti di Helsinki, in Finlandia, hanno dichiarato di aver sentito chiaramente il concerto a oltre 15 chilometri di distanza dallo stadio.
Nessun reclamo ufficiale, ma molte segnalazioni sui social. Simili episodi sono stati registrati anche in Olanda e Germania.
Anche i Rammstein, noti per i loro show pirotecnici, sono finiti più volte nel mirino di residenti e ambientalisti. A Berlino, Amburgo e Praga, il rumore dei loro concerti ha portato ad atti formali da parte di gruppi ambientalisti, con richieste di limitare l’utilizzo di fuoco, esplosioni e bassi troppo spinti.
In molti casi, però, le autorità si sono trovate in difficoltà a bilanciare l’indotto economico e culturale di eventi di questo calibro con le esigenze dei cittadini.