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Negata la libertà vigilata al killer di John Lennon per la 14° volta

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Author image Gianluigi Riccardo

11 settembre 2025 alle ore 14:52, agg. alle 17:34

Ancora una volta il giudice nega la libertà vigilata a Mark Chapman, il killer che nel dicembre del 1980 uccise John Lennon

Il killer di John Lennon, Mark Chapman, continua a vedersi negata la libertà vigilata ancora una volta, come ogni anno.

E' infatti la quattordicesima volta che Chapman, 70 anni, riceve un rifiuto dai giudici.

Chapman, che l'8 dicembre del 1980 assassinò l'ex Beatles mentre si trovava davanti alla sua residenza newyorkese, è comparso davanti ai giudici recentemente per chiedere, ancora una volta, di poter essere libero.

Da quando chiese la libertà vigilata per la prima volta nel 2000, ogni due anni il killer di Lennon chiede di rivedere il suo caso, ottenendo una risposta negativa.

L'assassino di Lennon è comparso davanti a una commissione per la libertà vigilata il 27 agosto e la decisione è stata recentemente pubblicata online dal dipartimento statale per le correzioni e la supervisione della comunità.


La pena di Chapman

Chapman sta attualmente scontando una pena che va dai 20 anni all'ergastolo presso il carcere di Green Haven, a nord di New York City, dopo essersi dichiarato colpevole di omicidio di secondo grado.

Chapman ha presentato ricorso per la libertà vigilata nell'agosto 2020 , ma senza successo, e ha dovuto poi attendere altri due anni prima di poter sostenere un'altra udienza.

La trascrizione dell'ultima udienza della commissione per la libertà vigilata non è stata resa immediatamente disponibile, ma Chapman in precedenza aveva espresso rimorso per il suo crimine.

Già in passato il killer, nel tentativo di colpire i giudici, si era detto pentito e consapevole dei suoi atti spregevoli.

"Non incolperò nessun altro o nessuno per avermi portato lì", ha detto Chapman al consiglio durante la precedente udienza. "Sapevo cosa stavo facendo, e sapevo che era malvagio, sapevo che era sbagliato, ma desideravo così tanto la fama che ero disposto a tutto, anche a privare una persona della sua vita.

La prossima udienza per la libertà vigilata si terrà nel febbraio 2027.



L'omicidio di John Lennon

La sera dell'8 dicembre 1980 John Lennon e Yoko Ono lasciarono il loro appartamento al Dakota Building, nei pressi di Central Park a New York, dopo la storica sessione fotografica con Annie Leibovitz per la copertina di Rolling Stone e dopo quella che si sarebbe rivelata come l'ultima intervista di Lennon.

I due andarono ai Record Plant Studios per lavorare al brano di Yoko Ono Walking On Thin Ice e ad attenderli fuori casa c'era un gruppo di fan, incluso il futuro assassino.

Chapman diede a Lennon la sua copia di "Double Fantasy" da autografare e rimase in attesa della coppia.

In serata, Lennon e Yoko tornarono a casa per salutare il figlio Sean prima di dirigersi al ristorante per cenare. L'auto dell'artista si fermò brevemente davanti all'ingresso principale del palazzo dove ad attenderlo nell'ombra c'era l'assassino.

Nell'istante in cui Lennon varcò la soglia del Dakota, Chapman lo colpì alle spalle con cinque colpi di pistola.

L'ex Beatles riuscì solo a salire i pochi gradini che lo separavano dalla guardiola prima di stramazzare al suolo.

All'arrivo della polizia, chiamata dal custode, Chapman era ancora lì, calmo che leggeva una copia del Giovane Holden di Salinger e non oppose resistenza all'arresto.

Lennon venne portato d'urgenza al Roosvelt Hospital Center dove, poco dopo le 23:00 fu dichiarato morto.



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