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Natale a modo nostro: la playlist rock dei Disk Jockey di Radiofreccia

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Author image Redazione Web

19 dicembre 2025 alle ore 13:01, agg. alle 16:00

Una playlist natalizia rock vista dai Disk Jockey di Radiofreccia: brani espliciti, personali e d’atmosfera. Ora tocca a voi Sfrecciati: diteci cosa aggiungere!

Insieme ai Disk Jockey di Radiofreccia abbiamo messo in fila una playlist natalizia un po’ fuori dai soliti giri: niente cover prevedibili ma brani che per suono, atmosfera o immaginario riescono a dialogare con le feste in modo più libero, personale e - naturalmente - rock!

Ne è venuta fuori una selezione eterogenea, raccontata direttamente dalle voci di chi ogni giorno anima Radiofreccia. Ora però la palla passa a voi: Sfrecciati, mandateci le vostre proposte, integrazioni e idee per allargare la playlist!

A modo nostro

Di brani natalizi riletti in chiave rock ce ne sono a tonnellate. Molti, però, restano poco più che esercizi di stile: operazioni simpatiche, certo, ma spesso animate più dal gusto della gag che da una vera idea musicale. Quest’anno, insieme ai conduttori di Radiofreccia, abbiamo deciso di muoverci in modo un po’ diverso.
 Abbiamo messo da parte le riletture più prevedibili e allargato la selezione, scegliendo sia brani che parlano di Natale in modo più o meno diretto, sia brani che, per atmosfera, suono e immaginario, riescono a starci sorprendentemente bene. Ne è venuta fuori una playlist rock, eterogenea e personale, fatta di pezzi con storie da raccontare, carattere, stile e – perché no – un pizzico di sana, irriverente ironia natalizia. Una colonna sonora da spendersi liberamente tra cene, brindisi e momenti conviviali, selezionata dai Disk Jockey di Radiofreccia e che aspettiamo di integrare con le vostre proposte.


Le canzoni

C’è chi parte in modo istintivo, chiamando subito in causa pilastri del rock.
 STEP sceglie Bruce Springsteen e la sua esplosiva “Santa Claus Is Coming To Town”.
 CASSIDY risponde con l’energia fragorosa, figlia del grunge, dei Foo Fighters in “Run Rudolph Run”, mentre NESSUNO si affida alla malinconia senza tempo dei Pogues con “A Rainy Night in Soho”.

LAWRENCE ripesca il capolavoro degli Stealers Wheel “Stuck In The Middle With You”. La conosciamo tutti per il classico di Tarantino Le Iene, ma lui la propone per il divertentissimo video “mangereccio” a tema baccanali natalizi.
Scelte diverse, ma accomunate da un denominatore comune chiarissimo: il rock come attitudine, capace di tenere insieme spirito festivo, energia e immaginario, anche quando il Natale non viene chiamato in causa direttamente.

LAU ci porta dritti nel mondo dell’indie rock dei primi anni Duemila: 
«Un disco che vorrei trovare sotto l’albero e che vorrei condividere con tutti quelli per cui il Natale non è solo luci, regali e allegria è TURN ON THE BRIGHT LIGHTS. È uno di quei dischi tristi ma rilassanti, che tiri fuori da ottobre a marzo, nemmeno fosse un maglione di cashmere.
 Ho scelto “The New”, una vera coccola post-punk revival con cui crogiolarsi in pensieri dolci e amari. È un pezzo che parla di incertezza, speranza e del rischio di esporsi, il tutto in pieno stile Interpol: lento, atmosferico e carico di malinconia oscura.»


Dall’indie newyorkese si passa alla proposta ricca e articolata di GIANLUIGI RICCARDO: tre brani tra nostalgia, ironia e grandi canzoni.
«Thirteen” dei Big Star è un pezzo che con il Natale non c’entra nulla, ma nel suono, nella scrittura e nel cantato ha una malinconia e una nostalgia tali da evocare un’atmosfera invernale perfetta per le feste. È semplicemente un brano bellissimo

Poi si torna agli anni Sessanta, con una scelta che all’epoca fece anche discutere:
 «“I Saw Mommy Kissing Santa Claus”, nella versione delle Ronettes, faceva parte delle compilation natalizie curate da Phil Spector. Ai tempi creò scalpore perché gioca sull’equivoco di un bambino che vede la mamma baciare Babbo Natale: sarà il papà travestito? Quindi Babbo Natale non esiste?»

A chiudere il trittico arriva l’ironia britannica allo stato puro:
 «“Merry Xmas Everybody” degli Slade è un pezzo divertente, addirittura punk per certi versi. È un classico natalizio ma non inflazionato, con quell’umorismo molto inglese che racconta di un Babbo Natale che almeno il giorno della consegna dei regali dovrebbe restare sobrio. E poi c’è un ritornello con un’esplosione melodica pazzesca

Anche DOCTOR MAN torna a chiamare in causa i Pogues, con  "Fairytale Of New York", un pezzo perfetto per celebrare il più appassionato e festoso dei brindisi.
 «Perché se Natale è “casa”, la nostra è quella del rock. E alla nostra tavola non possiamo dimenticare di lasciare un posto per i nostri vecchi cari ubriaconi, quelli che ci hanno fatto sentire vivi. Per brindare a ciò che sono stati e a ciò che siamo noi.»


C’è spazio anche per il lato più affettivo e familiare delle feste, quello dei film natalizi da vedere ogni anno, tutti assieme. AMBRAMARIE lega una canzone a questo rituale:
 «Tra le mie follie c’è quella di rivedere ogni anno, nel periodo natalizio, Caro Babbo Natale (1991). Nel film cantano “Baby, It’s Cold Outside” e appena la sento mi riporta all’infanzia, alla dolcezza e alla malinconia dei Natali passati in famiglia. Ho scelto però la versione dei She & Him come alternativa un po’ fuori dai soliti giri

GIANNI ROJATTI chiude la playlist con due pezzi che guardano al lato meno zuccheroso del Natale.
 «“Yellin’ at the Xmas Tree” di Billy Idol è una canzone natalizia suonata senza fronzoli: chitarre distorte, grande attitudine punk rock e voglia di alzare il volume.»
 «“Don’t Believe in Christmas”, nella versione dei Pearl Jam, nasce da un brano dei The Sonics del 1966. È una critica ironica alle feste, ripescata dalla band durante un soundcheck e diventata un piccolo cult natalizio per chi vive questo periodo con un certo distacco


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