Kiss, la tragedia dietro la vera storia di Detroit Rock City
28 luglio 2025 alle ore 12:55, agg. alle 13:26
Nato come un omaggio a Detroit, il classico dei KISS si è presto trasformato nel racconto e nella riflessione su un tragico incidente
Il 28 luglio del 1976 i KISS pubblicavano uno dei loro brani più famosi, Detroit Rock City, singolo estratto dal celebre album "Destroyer".
Scritta da Paul Stanley e prodotta da Bob Ezrin, la traccia nasconde un significato tragico, pur nascendo originariamente dal rapporto tra la band e la città di Detroit.
"Mentre dalle altre parti eravamo dei supporter, a Detroit eravamo gli headliner, ha sposato la nostra band prima di tutti", dirà lo Starchild.
Del resto il legame della 'Motor City' con la musica è innegabile, dalla Motown ad Alice Cooper, dal punk di MC5 e Iggy Pop a Jack White, la capitale operaia del Michigan è sempre stata una fucina di talenti.
Ma sotto i riff dal sapore di R&B e il groove incalzante di Detroit Rock City, si racconta un'altra storia, una tragedia che colpirà profondamente la band.
La storia è quella di un giovane fan dei KISS morto in un incidente automobilistico proprio mentre si stava dirigendo ad uno degli show della band a Charlotte.
"Detroit Rock City" è la traccia d'apertura di Destroyer, l'album del 1976 che segna una svolta per i KISS. Dopo il successo esplosivo di Alive!, la band sente la necessità di reinventarsi. Entrano in studio con Bob Ezrin, produttore già noto per il lavoro con Alice Cooper. Ezrin non è tipo da lasciare le cose al caso: porta ordine nel caos, struttura nelle jam session, e trasforma il suono sporco dei KISS in qualcosa di teatrale, epico.
La vera storia di Detroit Rock City
Paul Stanley racconta spesso di come la scintilla che ha acceso "Detroit Rock City" sia stata proprio quella notizia letta su un giornale: un ragazzo muore in un incidente stradale, proprio mentre sta cercando di raggiungere un loro live. Uno di quei giovani che vedono nei concerti rock una via di fuga, una redenzione temporanea dalla monotonia della vita quotidiana.
Il brano non è, come molti pensano, una celebrazione della città di Detroit. Al contrario, è un elegia mascherata da inno. Racconta di un ragazzo che parte per andare al concerto, sfreccia in auto, ascolta la radio, si sente invincibile. Ma quella sensazione dura poco: uno schianto, un attimo. Fine della corsa. "I know I'm gonna die, why?" canta Stanley, quasi gridando contro un destino assurdo.
"Ho pensato, quanto fosse strano e sorprendente, e la giustapposizione di qualcuno che veniva a un concerto dei Kiss, che celebrava l'essere vivi, e che perdeva la vita. Quella è stata la svolta di 'Detroit Rock City'. Trasformarla da una canzone sulla tua meravigliosa città a qualcosa di molto più epico", dirà Stanley.
La versione album del brano presente su Destroyer si apre con un notiziario che commenta l'incidente, prima che il rumore di un motore che accelera prenda il sopravvento. Dopo che il nostro personaggio principale sale in macchina e le canzoni dei KISS suonano dalla radio, il brano comincia dando il via al racconto e chiudendosi con uno schianto.
Un pezzo che è diventato culto
"Detroit Rock City" non fu un successo immediato nelle classifiche. Al momento della sua uscita, fu la B-side "Beth" a scalare le radio, grazie al suo tono melodico e malinconico.
Un pezzo atipico per i KISS, una ballad scritta da Peter Criss con Stan Penridge e cantata dallo stesso batterista, fu Beth il vero successo in grado da entrare classifica e a suscitare curiosità verso l'album.
Ma proprio questo paradosso mise in luce la forza del pezzo rock: quando gli ascoltatori, incuriositi da "Beth", mettevano su Destroyer, venivano travolti dalla traccia d'apertura.
Col tempo, "Detroit Rock City" si affermò come una delle signature song della band, in grado di contenere la vera anima dei KISS e - con il tempo - è diventato un momento fisso nei concerti dei KISS, spesso accompagnato da effetti pirotecnici e scenografie spettacolari.
Il suo impatto è tale che nel 1999 diventa il titolo di un film cult per appassionati: Detroit Rock City, una commedia on the road che segue quattro adolescenti decisi ad assistere a un concerto dei KISS a tutti i costi. Un tributo al fanatismo adolescenziale, ma anche alla potenza di una band capace di segnare un'epoca.