Joan Jett e Mike Tyson: l’amicizia inattesa tra la regina del rock e il re del ring
18 luglio 2025 alle ore 19:54, agg. alle 20:23
Nel 1985 la rocker e la promessa del pugilato diventano amici grazie ad una telefonata che diventa tradizione, fino alla ottura dell'incantesimo
Nel 1985, mentre il mondo del rock e quello della boxe correvano su binari apparentemente distanti, si instaurò un legame sorprendente: una di quelle amicizie che nascono dal nulla e diventano leggenda.
Joan Jett, ribelle del rock, e Mike Tyson, predatore del ring, si trovarono a condividere un rituale curioso, fino a realizzare un universo come quello dei fumetti in cui mondi altrimenti non comunicanti si incontrano.
Ma come nasce l'inattesa amicizia tra i due ?
Joan Jett arrivava dal successo clamoroso di I Love Rock 'n' Roll (1981), un inno generazionale che l’aveva catapultata da ex Runaways a icona rock globale. Ma il boom commerciale era alle spalle, e con il disco Glorious Results of a Misspent Youth pubblicato proprio quell’anno, Joan stava cercando di mantenere vivo il fuoco creativo in un’industria che faticava ancora ad accettare una frontwoman così spigolosa e fuori dagli schemi.
Dall’altra parte, Mike Tyson era all’inizio della sua scalata, ma la miccia era già accesa. Il 1985 è l’anno in cui combatte ben 15 match professionali, vincendoli tutti per KO, in meno di un anno solare.
Tyson era il pugile più temuto e promettente del circuito. Anche se non era ancora campione del mondo – quel traguardo arriverà nel 1986 contro Trevor Berbick – già incuteva il tipo di rispetto che si riserva ai grandi.
La telefonata diventata tradizione
Era l’estate del 1985 quando Joan Jett, fan dichiarata di pugilato, decise di fare una telefonata decisiva.
Mike Tyson aveva solo 19 anni, ma nel 1985 combatteva con una frequenza disumana: 15 incontri in 12 mesi, tutti vinti per knockout, molti entro il primo round. Allenato dal saggio e visionario Cus D'Amato, Tyson era un prodigio.
Ogni combattimento era un massacro annunciato. La stampa iniziava a raccontare di lui come un “mostro del Bronx”, ma dietro quei pugni c’era un ragazzo dal passato complicato e dalla rabbia repressa che amava però molto la musica, specialmente della voce ruvida e dello spirito fiero della Jett.
Nessuno avrebbe scommesso su un’amicizia tra una rocker punk e un pugile emergente, ma entrambi si capivano a un livello che andava oltre le apparenze. Erano due guerrieri fuori posto, in cerca di autenticità.
Tyson doveva affrontare Larry Sims, un avversario esperto, quando Joan lo chiamò all’alba per augurargli buona fortuna. Lui vinse per knockout alla terza ripresa.
Da quella chiamata iniziale nacque una tradizione figlia della scaramanzia: Tyson chiese a Joan di chiamarlo prima di ogni combattimento, convinto che quella voce rock fosse un amuleto per la vittoria.
L'amicizia pubblica e la fine dell'incantesimo
Col passare dei match, e delle vittorie, la loro connessione divenne pubblico segreto. Quando la rivista In Fashion propose a Joan un servizio con un uomo famoso nel 1986, lei accettò solo a condizione che Tyson posasse con lei sulla copertina. Nasce così un immaginario inedito: lui in abito nero vestito da rockstar, lei con la chitarra, insieme sul set del fotografo Richard Corman.
Le fotografie dell’album divennero iconiche: Joan con i suoi capelli punk, Tyson che prova a imbracciare le corde. Un contrasto perfetto tra l’energia ruvida del rock e la potenza cruda della boxe. Bobbi Brown, truccatrice di quel servizio, ha raccontato che Tyson rifiutò di farsi truccare, intimorito dalla leggerezza del set, mentre Joan era rilassata e aperta, “molto rock” e rassicurante sul set
Eppure, proprio quella routine superstiziosa si spezza nel 1990. Tyson, campione imbattuto, affronta il match più distruttivo della sua carriera: James “Buster” Douglas. Ma Joan Jett non lo chiama quella mattina. Tyson perde per knockout in un clamoroso upset. La leggenda vuole che non aver ricevuto la chiamata sia stato il simbolo del cedimento dell’incantesimo.
Nel tempo, l’immagine di quella coppia improbabile – una ribelle del punk e un pugile feroce – è diventata parte della mitologia pop.