History

Janis, Mercedes Benz e quel regalo per Lennon

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Author image Gianluigi Riccardo

01 ottobre 2025 alle ore 17:41, agg. alle 19:49

Il 1 ottobre del 1970 Janis Joplin entra per l'ultima volta in uno studio di registrazione dove inciderà Mercedes Benze e uno speciale regalo per John Lennon

1 ottobre 1970, Sunset Sound Recorders, Los Angeles. Janis Joplin entra in studio per quello che sarebbe dovuto essere un giorno come tanti, l’ennesima sessione di lavoro su Pearl, il nuovo album che stava registrando con la Full Tilt Boogie Band.

In realtà, sarà tutto fuorché una giornata normale. Quella sera, Janis registra due brevi brani fuori programma: uno diventerà una delle sue canzoni più iconiche, l’altro un messaggio privato, spedito come regalo di compleanno a John Lennon.

Due documenti, due istantanee, che diventeranno anche le ultime registrazioni della sua carriera.

Un brano nato per scherzo

L’origine di Mercedes Benz non affonda in una sala prove o in una notte d’ispirazione solitaria, ma in un bar della costa Est. Pochi giorni prima di quella sessione, Janis si trovava a Port Chester, New York, in compagnia del poeta Michael McClure e dell’amico e collaboratore Bob Neuwirth. La serata scorre tra risate, drink e divagazioni filosofiche sul consumismo americano.

A un certo punto, McClure recita una sua poesia, che include la frase: “Oh Lord, won’t you buy me a Mercedes Benz?”

Una battuta, una provocazione. Janis la coglie al volo, inizia a cantarla a voce alta, divertita, come se fosse una specie di gospel ubriaco. Neuwirth prende appunti, aiuta a organizzare le strofe.

Nel giro di pochi minuti, la canzone prende forma: una preghiera ironica, rivolta a Dio non per ottenere pace o redenzione, ma beni materiali — un’auto di lusso, una TV a colori, una serata con gli amici.

Mercedes Benz è una critica feroce alla spiritualità svuotata e alla religione del consumo, condensata in meno di due minuti e senza bisogno di strumenti.

Una registrazione semplice, e definitiva

Quando Janis arriva alla Sunset Sound, il brano è ancora fresco. Nessuno l’ha ancora suonato con la band, non esiste un arrangiamento. Ma lei non vuole aspettare. Chiede al tecnico di accendere il microfono.

Si siede, e dice, con tono solenne: “I’d like to do a song of great social and political import…”

Poi parte. Voce sola, niente accompagnamento, niente overdub. Una take unica, registrata direttamente sul nastro buona la prima. E quella take resterà l’unica versione esistente del brano.

Il fascino di Mercedes Benz sta tutto lì: nella sua nudità.

Janis canta con un’ironia tagliente, ma senza perdere il controllo della performance. Fraseggia con precisione, inserisce pause drammatiche, e gioca con la voce come un’attrice che conosce perfettamente il pubblico a cui si sta rivolgendo, quello dei giovani animatori della controcultura, quelli come lei.

Il risultato è una sorta di gospel laico che, nonostante l’assenza totale di strumenti, riesce a reggersi in piedi grazie alla sola forza della voce.




“Happy Trails”: un saluto per John Lennon

Dopo aver registrato Mercedes Benz, Janis chiede di poter incidere un breve messaggio vocale per un amico: John Lennon, che l’8 ottobre avrebbe compiuto 30 anni.

Quello che ne esce è un frammento che dura meno di un minuto, ma che oggi rappresenta un altro tassello fondamentale nella storia degli ultimi giorni della Joplin.

Janis registra un messaggio informale, amichevole, e intona una versione casalinga di “Happy Trails”, la canzone resa famosa dalla coppia Roy Rogers & Dale Evans.

È una melodia western, semplice e dolce, spesso usata come canzone d’addio.

Il tono è leggero, affettuoso. Janis sembra di buon umore, ride, scherza, canta.

Il nastro viene poi spedito a Lennon come augurio personale. Ma arriverà a destinazione solo dopo la morte di Janis, avvenuta pochi giorni dopo.

Lennon, in un’intervista successiva, raccontò di essere rimasto profondamente colpito e commosso dal messaggio.



Due giorni dopo, la fine

La notte del 3 ottobre 1970, Janis viene trovata senza vita nella sua stanza al Landmark Motor Hotel di Hollywood. L’autopsia conferma l’ipotesi più temuta: overdose di eroina.

Aveva 27 anni.

Due giorni prima aveva registrato, senza saperlo, le ultime tracce della sua carriera.

Quando Pearl esce, nel gennaio 1971, la produzione decide di inserire Mercedes Benz così com’è: traccia numero 10, nuda e cruda, un finale spiazzante per un disco altrimenti pieno di groove, chitarre e arrangiamenti ricercati.

Il contrasto tra l’energia del disco e la voce isolata di Janis rende quella traccia ancora più potente.

Happy Trails, invece, non verrà pubblicata ufficialmente. Rimane per anni un documento privato, reperibile solo in alcuni bootleg, raccolte radiofoniche e special televisivi su Lennon.

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