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I 'nuovi' Sex Pistols potrebbero entrare in studio con Glen Matlock ?

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Author image Gianluigi Riccardo

22 ottobre 2025 alle ore 15:22, agg. alle 15:34

Secondo i media britannici i membri storici della band - senza Lydon - potrebbero incidere nuova musica con l'attuale frontman Frank Carter

Quando si parla di punk rock, i Sex Pistols evocano immediatamente le solite immagini: ribellione, anarchia, eppure negli ultimi anni tutta la proverbiale vena antagonista della formazione inglese è stata sistematicamente destinata  verso l'interno.

Oggi il gruppo – o per meglio dire i suoi membri superstiti – sembra trovarsi in un terreno di tensione: da un lato l’idea di scrivere nuova musica insieme a Frank Carter (ex frontman di Gallows e Frank Carter & the Rattlesnakes), dall’altro la netta opposizione dell’ex-vocalist Johnny Rotten, alias John Lydon. 

A quanto pare da alcune indiscrezioni rimbalzate in rete che citano come fonte il Daily Star, Glen Matlock ha rivelato che, insieme a Steve Jones e Paul Cook,  hanno discusso con Carter della possibilità di scrivere insieme nuovo materiale.

Carter sarebbe considerato dai veterani un "autore molto capace” e la band – pur impegnata in tour – ammette di avere idee per fare qualcosa in studio, pur mancando il tempo di concretizzarle.

Per la prima volta in decenni i Sex Pistols lascerebbero aperta la porta alla creazione di musica inedita, pur con tutti i rischi del caso.


La polemica di Lydon

Inutile sottolineare quanto la cosa non sia particolarmente vista di buon occhio da parte di Rotten/Lydon.

Il controverso e storico frontman - poi PIL - ha dichiarato in un’intervista di qualche mese fa che questa versione aggiornata dei Pistols con Carter alla voce, non è una vera reunion per lui ma un semplice karaoke , un'operazione "quasi maliziosa nella sua intenzione”.

Le sue parole si inseriscono sulla profonda frattura tra i membri storici della band che va avanti ormai da qualche anno: “Ho scritto io le fottute canzoni, ho dato loro l’immagine, ero la voce che ha fatto cantare il mondo”, ha dichiarato.

La tensione generazionale è evidente: da un lato la volontà dei tre membri originari di rimettersi in gioco con un frontman diverso, dall’altro l’insistenza dell’ex-frontman sulla sacralità del tempo e delle canzoni originarie.

Il coinvolgimento di Frank Carter introduce una dinamica di rigenerazione: un artista di “generazione successiva” che ama i Pistols e vuole onorarli, ma che allo stesso tempo è chiamato a confrontarsi con un’eredità immensa e una pressione storica.

Matlock stesso afferma che Carter potrà adattare i testi originali ove lo reputi necessario, “perché lui è quello che sta cantando” e “il clima oggi è molto diverso da quando quei testi sono stati scritti”.




La controversia interna alla band

Nel contesto di questa possibile nuova fase creativa per i Sex Pistols emerge con chiarezza anche il tema delle tensioni mai sopite tra John Lydon e i suoi ex-compagni.

Lydon ha più volte ribadito il suo malcontento nei confronti di Steve Jones e Paul Cook, accusandoli di aver portato avanti il progetto della serie biografica Pistol senza il suo consenso e parlando persino di «schiavitù» in relazione all’accordo interno alla band. 

La controversia è poi esplosa in tribunale quando Jones e Cook hanno fatto valere un accordo del 1998 che stabiliva che le decisioni relative alla band sarebbero divenute operative con il voto di maggioranza. 

Lydon, tuttavia, non ha mai riconosciuto l’accordo – «non ricordo nemmeno di averlo firmato» ha dichiarato – e ha visto questa vicenda come un tradimento della storia stessa della band. 

 Il verdetto giudiziario ha dato ragione ai suoi ex-partner, sancendo che questi potevano procedere con l’utilizzo delle canzoni della band nella serie, ma Lydon non si è rassegnato: in interviste ha denunciato la perdita di risparmi, un importante danno finanziario e una frattura che, a suo dire, ha compromesso per sempre i rapporti con gli altri Pistols.

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