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Ex KISS, prezzi shock: Vinnie Vincent e Peter Criss nella bufera

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Author image Gianluigi Riccardo

29 dicembre 2025 alle ore 13:24, agg. alle 13:36

Tra singoli venduti a centinaia di dollari e download digitali a cifre record, gli ex membri dei KISS difendono scelte di mercato che dividono i fan

Negli ultimi giorni la comunità rock internazionale è tornata a discutere animatamente intorno a due ex membri dei KISS protagonisti di iniziative commerciali molto discusse: Vinnie Vincent, storico chitarrista della band nei primi anni ’80, e Peter Criss, il celebre batterista originale.

Le loro mosse – vendere un singolo in CD a centinaia di dollari e fissare prezzi proibitivi per versioni digitali dell’album – hanno scatenato reazioni contrastanti tra fan, media e addetti ai lavori.

La storia più eclatante riguarda Vinnie Vincent, ex chitarrista della celebre formazione senza trucco e costume dal 1982 al 1984.

Vincent ha annunciato l’uscita di un nuovo brano, Ride The Serpent, disponibile esclusivamente su CD fisico in tiratura limitatacon autografo e numerazione personale – al prezzo di 225 dollari negli Stati Uniti (300 dollari per l’estero)

Vinnie Vincent e il singolo da 225 dollari: arte o esagerazione?

La proposta ha immediatamente provocato un’ondata di reazioni tra fan e osservatori.

Non è solo il costo in sé a sorprendere – difficile trovare un singolo fisico a un prezzo simile nell’era dello streaming – ma anche la risposta decisa di Vincent alle critiche.

Il chitarrista ha difeso il listino paragonando il suo lavoro a caviale o arte pregiata, dichiarando che il concetto di “prezzo di mercato equo” è un concetto del passato e che gli artisti devono poter fissare i propri standard.

Secondo Vincent, la scelta di un prezzo così alto è una difesa dalla pirateria e dalle copie non autorizzate: espressione controversa della situazione del mercato moderno dove, sostiene, gli artisti sono spesso vittime di chi scarica o distribuisce musica gratuitamente.

Tuttavia, molti fan non hanno preso bene questa giustificazione. Su forum e social si leggono commenti di sorpresa e incredulità: da chi ritiene il prezzo semplicemente “fuori portata” a chi ironizza sul fatto che una singola traccia non possa valere più di molti album completi

Altri hanno evidenziato come il modello di vendita adottato da Vincent sia non convenzionale e rischioso: il CD verrà spedito solo se saranno vendute tutte le 1000 copie, una formula che obbliga i fan ad acquistare “al buio” senza poter ascoltare prima la musica.

Peter Criss e il prezzo digitale da mille dollari

Parallelamente, Peter Criss, batterista originale dei KISS, è tornato a far parlare di sé per una scelta altrettanto discutibile sul fronte dei prezzi digitali.

La sua nuova uscita solista – disponibile in formato fisico a prezzi normali – era stata inserita su Bandcamp con un prezzo di download digitale di addirittura 1.000 dollari.

Criss ha poi chiarito in un comunicato che non voleva di fatto imporre tale cifra ai fan, ma che si trattava di una misura temporanea collegata alla gestione del suo profilo Bandcamp e alla volontà di disincentivare gli acquisti digitali a favore di quelli fisici. Ha invitato gli acquirenti a utilizzare altri canali per ottenere la sua musica.

Questo episodio ha comunque alimentato il dibattito sulla sostenibilità economica della musica oggi e sulle strategie – a volte bizzarre – con cui gli artisti cercano di monetizzare il proprio catalogo in un’epoca dove il valore della musica è percepito in modo diverso rispetto al passato.

Peter ha inoltre ribadito che acquistando il formato vinile o CD fisico, gli acquirenti ricevono un codice di download per lo streaming illimitato, rendendo il formato digitale “caro” un semplice deterrente per favorire l’acquisto dei supporti tradizionali



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