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Debbie Harry, ecco chi vorrebbe ad interpretarla in un biopic sui Blondie

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Author image Gianluigi Riccardo

20 ottobre 2025 alle ore 14:28, agg. alle 14:53

l'iconica artista americana ha parlato di un possibile biopic sui Blondie e dell'attrice che vorrebbe la interpretasse sul grande schermo

Debbie Harry ha recentemente dichiarato che, qualora si realizzasse un film sulla sua vita o su quella dei Blondie, la sua «dream casting» sarebbe l’attrice Florence Pugh.

In una intervista con il The Sunday Times, la voce dei Blondie ha dichiarato

"Se dovesse essere Florence Pugh sarei in paradiso. Credo che sia una grande attrice e che sia in grado di fare qualsiasi cosa".

È un passo interessante perché segue una dichiarazione precedente della stessa Pugh: nel 2020, al Santa Barbara International Film Festival, l’attrice aveva elencato alcuni personaggi che le piacerebbe interpretare e aveva citato proprio la iconica artista americana: "Blondie, per il semplice fatto che è davvero cool".

Quindi la volontà è semmai reciproca: Harry propone Pugh, e Pugh aveva già espresso interesse per il “ruolo”.

La Pugh, per altro, è stata recentemente anche la protagonista di un video musicale, ovvero quello di 'Zombie' di Yungblud.



Il possibile biopic sui Blondie

Resta però da chiarire quando, se e come questo film si farà: al momento si parla di un biopic in sviluppo, insieme a un documentario, con la regista Charlotte Wells citata come coinvolta.

Stando alle indiscrezioni, però, l'idea di realizzare un film sulla band newyorkese che, a cavallo tra gli anni '70 e '80, seppe unire la scena punk e quella disco della Grande Mela, sembra essere concreta, pur senza alcuna ufficialità.

La stessa Harry ha detto che non c'è nessun attore coinvolto realmente nel possibile ruolo, al di là delle sue preferenze, ma ha anche un'idea su come vorrebbe venisse sviluppato il biopic.

"Non vorrei solo raccontare la band ma dare una prospettiva sul tempo, sulla creatività, su quello che succedeva nella New York underground".


Le vecchie dichiarazioni di Debbie Harry riguardo al biopic

Non è la prima volta che Debbie Harry si esprime sulla possibilità di un film dedicato alla sua vita o alla storia dei Blondie. Già nel 2014, in un’intervista concessa a NME, la cantante aveva affermato di essere favorevole all’idea di un biopic, convinta che un progetto del genere avrebbe potuto aiutare il pubblico a comprendere meglio la band e l’epoca in cui nacque. Tuttavia, con la sua consueta ironia e distacco, aveva aggiunto che non esistono diari o memorie dettagliate di quegli anni, e che quindi un film non potrebbe che “scalfire la superficie” di un mondo molto più complesso. “Se sarà un buon intrattenimento, onesto, ben recitato e diretto,” aveva detto, “allora forse sì, potrei accettarlo.”

Nel corso degli anni, Harry ha poi ribadito un concetto ricorrente: la sua attenzione è sempre rivolta in avanti. Nonostante il fascino del passato e la forza iconica del nome Blondie, l’artista ha spesso detto di preferire il cambiamento e la sperimentazione a qualsiasi forma di nostalgia. È proprio questo spirito, forse, che rende interessante il suo recente entusiasmo per l’idea di un biopic: non tanto come semplice celebrazione del passato, ma come occasione per reinterpretarlo in chiave contemporanea.


I progetti futuri dei Blondie

Negli ultimi mesi, Debbie Harry ha vissuto un periodo di grandi riflessioni e transizioni, sia personali che artistiche.

Dopo la scomparsa del batterista Clem Burke e i problemi di salute che tengono lontano dal palco lo storico chitarrista Chris Stein, la cantante ha ammesso di non riuscire più a immaginarsi completamente “nei panni dei Blondie” come un tempo.

“Tenere insieme una rock band per cinquant’anni è come un matrimonio,” ha dichiarato, sottolineando quanto impegno, compromessi e passione abbiano reso possibile la longevità del gruppo.

Parallelamente, la band sta comunque lavorando a un nuovo album, ancora senza una data ufficiale di uscita, che dovrebbe seguire Pollinator del 2017.

Il progetto, provvisoriamente intitolato High Noon, si preannuncia come un lavoro di transizione, tra la fedeltà alle radici e la ricerca di nuove sonorità.


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