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Cobain, la chitarra più costosa del mondo donata al Royal College Of Music

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Author image Gianluigi Riccardo

11 dicembre 2025 alle ore 12:52, agg. alle 13:52

Il Royal College Of Music di Londra ospiterà la Martin DR-18 E usata da Cobain durante l'Unplugged in New York dei Nirvana

La chitarra più costosa di sempre, la Martin DR-18E appartenuta a Kurt Cobain, è stata donata al Royal College Of Music di Londra, dove sarà esposta.

Lo strumento era stato utilizzato dall'icona del grunge durante lo storico Unplugged registrato dai Nirvana a New York per MTV ed è considerata l'ultima chitarra suonata da Cobain prima della sua morte.

La donazione è stata fatta da Peter Freedman AM, fondatore e proprietario della nota azienda di apparecchiature audio RØDE che aveva acquistato la chitarra per una cifra monstre cinque anni fa.

Dopo essere rimasto nelle sale del college nel corso del 2025 per una mostra dedicata al frontman dei Nirvana, lo strumento continuerà ad essere parte integrante dell'istituto.

La storia della chitarra più costosa del mondo: dalla scena grunge al record d’asta

La chitarra acustica Martin D-18E del 1959 suonata da Kurt Cobain durante la leggendaria performance degli Nirvana per MTV Unplugged in New York è entrata nella storia non soltanto per il valore culturale e musicale, ma anche per la cifra record che ha raggiunto in sede d’asta nel giugno 2020.

Lo strumento è stato venduto per 6.010.000 dollari, diventando ufficialmente la chitarra più costosa mai venduta all’asta e il pezzo di memorabilia rock più pagato al mondo fino ad oggi. 

L’esibizione Unplugged dell’18 novembre 1993, infatti, rappresenta uno dei momenti più iconici della musica rock: un set acustico intenso, intimo, che contrapponeva il suono ruvido dei Nirvana al formato televisivo popolare e patinato di MTV.

Cobain stesso scelse la Martin D-18E, un modello raro e poco diffuso, con soli circa 302 esemplari prodotti nello stesso anno, e la modificò per adattarla alla sua tecnica di suonatore mancino. 

Dopo quel concerto, che uscì postumo anche come album e fu consacrato da critici e fan, come uno degli show unplugged più importanti di tutti i tempi, la chitarra si caricò di un simbolismo particolare: per molti sarebbe stato lo strumento dell’ultima vera grande performance pubblica di Cobain prima della sua tragica morte nel 1994.

Dalla proprietà privata all’asta: un viaggio di valore storico e legale

Nel periodo successivo alla morte di Cobain, la Martin D-18E rimase in mano alla famiglia, in particolare alla figlia Frances Bean Cobain.

La strumentazione e gli oggetti personali del frontman passarono attraverso varie dispute legali interne, con battaglie sulla proprietà tra Frances Bean, sua madre Courtney Love e l’ex marito di Frances, Isaiah Silva, fino alla decisione definitiva che consentì poi la vendita della chitarra

La chitarra fu infine messa all’asta nel 2020 da Julien’s Auctions durante l’evento “Music Icons” svoltosi a Beverly Hills. La stima iniziale, già alta, era intorno a un milione di dollari, ma la competizione tra offerenti fece rapidamente lievitare il prezzo fino a oltre sei milioni, con ben sette offerte complessive prima dell’aggiudicazione. 

Ad acquistare lo strumento fu Peter Freedman AM, imprenditore australiano fondatore della società RØDE Microphones e figura nota per il sostegno alle arti performative. Non si trattò solo di un investimento: Freedman annunciò fin da subito che la sua intenzione non era tenerla in un caveau privato, ma usarla come simbolo educativo e culturale, supportando giovani musicisti e mostrando il pezzo in contesti espositivi. 


La donazione al Royal College of Music e il futuro espositivo

La svolta più recente della storia di questo iconico strumento è arrivata nell’inverno del 2025, con la notizia ufficiale che la chitarra è stata donata al Royal College of Music di Londra. Freedman ha confermato che la donazione è avvenuta in memoria di suo padre, Henry Freedman, e che lo strumento – ora parte della collezione permanente dell’istituto – sarà a disposizione per esposizioni e programmi educativi. 

Questa scelta segna un passaggio significativo: l’oggetto non rimarrà nascosto in una collezione privata, ma diventerà un bene culturale accessibile e didattico, inserito in programmi che mirano a ispirare le nuove generazioni di musicisti. La presenza dello strumento nella capitale britannica si accompagna a mostre tematiche dedicate alla memoria di Cobain e all’impatto della sua musica nella storia del rock. 

Il fatto che sia stata venduta, poi donata e ora destinata alla fruizione pubblica aggiunge nuovi capitoli a una narrazione che va ben oltre la musica, entrando nel linguaggio della memoria collettiva e del patrimonio culturale


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