History

Bryan Adams, cinque brani pieni d'amore

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Author image Gianluigi Riccardo

05 novembre 2025 alle ore 19:10, agg. alle 19:26

Cantore dell'amore, sovrano del disco limone, chiamate come volete Bryan Adams ma ecco cinque brani perfetti per la vostra playlist amorosa

Quando si parla di rock romantico, di voci graffiate e di riff pieni di sentimento, il canadese Bryan Adams è un nome che spicca sempre.

Nato a Kingston, Ontario, il 5 novembre nel 1959, Adams ha costruito una carriera che – pur affondando le radici nel rock – ha coltivato con successo anche il terreno delle ballate d’amore.

Nel corso degli anni ha ripetuto più volte che la canzone d’amore per lui è qualcosa di essenziale: "Qualcosa di cui non puoi fare a meno", ha detto in un’intervista, parlando del legame tra amore, musica e pubblico.

Ecco perché possiamo considerarlo un cantore dell’amore: mette al centro relazioni, desideri, momenti intimi e quel pizzico di malinconia che fa bene a chi ascolta al crepuscolo mentre il cuore sobbalza o va in frantumi, a seconda dei casi.

Adams stesso ha spiegato che – dopo anni di tour e chitarre – ciò che conta è ancora l’emozione e proprio per questo vogliamo ricordarlo attraverso cinque canzoni che ben rappresentano il suo titolo da 'sovrano del disco limone'.

“(Everything I Do) I Do It for You”  (1991)

Non si può non partire da qui. È la madre di tutte le power ballad anni ’90, il brano che ha fatto da colonna sonora a Robin Hood: Principe dei ladri e che ha segnato un’intera generazione di innamorati.

Bryan l’ha scritta quasi per caso insieme a Robert “Mutt” Lange, ma appena il pezzo è finito si è capito che c’era dentro qualcosa di universale.

“Everything I Do” è un giuramento d’amore fatto chitarra alla mano: totale, quasi sacro. Il suo successo è stato planetario, e ancora oggi se parte l’intro si può scommettere che qualcuno sospirerà.

È la canzone dell’amore che non chiede condizioni, quello che si dona interamente. Roba che ti fa venire voglia di prendere la spada (o almeno la giacca di pelle) e correre a salvare il mondo — per lei, ovviamente.




“Heaven” (1984)

“Heaven” è uno di quei brani che sembrano usciti da una polaroid d’altri tempi: due corpi che si abbracciano, luci soffuse, un vinile che gira piano.

Scritta per l’album Reckless, nasceva come una ballata dolce, ma ha finito per diventare un inno.

"Baby, you’re all that I want / When you’re lyin’ here in my arms" — semplice, diretto, eterno.

È la rappresentazione perfetta del paradiso quotidiano: non nuvole e arpe, ma un letto sfatto e la persona che ami accanto.

Bryan l’ha suonata mille volte in tour, e ogni volta la platea canta con lui: segno che l’amore, quando è sincero, non invecchia mai.

“Heaven” è, letteralmente, il lato tenero del rock.



“Please Forgive Me”   (1993)


Ogni storia d’amore passa per un errore, e Bryan lo sa bene. “Please Forgive Me” è la confessione di chi ha sbagliato ma non vuole arrendersi.

C’è dentro il profumo della pelle, il ricordo delle mani, il bisogno di essere perdonati. "I can’t stop loving you" canta Adams con quella voce ruvida che sembra uscita da un whisky di troppo.

Era l’unico inedito della raccolta So Far So Good e divenne subito un successo mondiale.

Ma oltre le classifiche, resta la sensazione di vulnerabilità: un uomo che si mette a nudo, chitarra e cuore in mano,  un piccolo romanzo d’amore e redenzione.



“Let’s Make a Night to Remember” (1996)

Tra le canzoni più sensuali di Adams, questa è forse la più sottile. Non parla d’amore eterno o di perdono, ma di passione. Di due persone che si trovano, si toccano e decidono che quella notte non dev’essere come le altre.

"I’ve never touched somebody like the way I touch your body" canta, con la voce più calda che mai. È una dichiarazione, ma anche una celebrazione del desiderio fatto con rispetto e intensità.

Nel 1996, mentre il grunge sfumava e il pop esplodeva, Adams restava fedele a se stesso: un romantico con l’anima blues e il cuore rock.

E questa canzone, con i suoi toni morbidi e le chitarre avvolgenti, è una delle sue gemme più sottovalutate.



“All for Love”  (1993)


Immaginate tre leggende – Bryan Adams, Sting e Rod Stewart – chiuse in uno studio a cantare una ballata per I tre moschettieri.

Il risultato? 'All for Love': un inno all’amore, sì, ma anche all’amicizia, alla lealtà e alla condivisione.

Il titolo è preso dal celebre motto “uno per tutti, tutti per uno”, e il messaggio è chiaro: l’amore vince quando è corale, quando ci si sostiene a vicenda.

Bryan, in questo caso, diventa il portavoce di un sentimento più grande del singolo: una dichiarazione di unità e passione che va oltre il romanticismo. 



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