Billy Corgan ha elogiato D'Arcy Wretzky
27 ottobre 2025 alle ore 15:35, agg. alle 16:16
Nonostante anni di tensioni, il leader degli Smashing Pumpkins ha voluto riconoscere l'importanza della ex bassista per la band
Billy Corgan elogia D’Arcy Wretzky e riaccende le ipotesi di un suo ritorno negli Smashing Pumpkins, mentre la band celebra i 30 anni di Mellon Collie.
Negli ultimi giorni Billy Corgan è tornato a parlare del passato degli Smashing Pumpkins, sorprendendo fan e addetti ai lavori con un inatteso riconoscimento a D’arcy Wretzky.
Il leader della band di Chicago ha infatti sottolineato il ruolo fondamentale dell’ex bassista nella costruzione del sound e dell’identità del gruppo negli anni Novanta.
“D’arcy ha avuto molto a che fare con il successo degli Smashing Pumpkins. Quando eravamo in armonia, era qualcosa di potente”, ha dichiarato Corgan, riconoscendo dopo anni il valore umano e artistico della musicista. Un gesto che molti hanno interpretato come un segnale di distensione dopo decenni di contrasti e incomprensioni.
"Ma l'ho già detto e non ho problemi a ripeterlo. D'Arcy aveva un modo di far sapere – cose che pensava avrebbero fatto avanzare la band, o spostarla lateralmente, o farla arretrare. E probabilmente, tra noi quattro, la sua opinione su quel genere di cose aveva più peso. Quindi il suo contributo, in un certo senso spirituale ed emotivo, credo abbia avuto molto a che fare con il successo della band. Siamo riusciti a non andare d'accordo su tutto il resto".
Quando, nel 2018, Corgan ha deciso di rimettere in piedi la formazione storica degli Smashing Pumpkins con James Iha alla chitarra e Jimmy Chamberlin alla batteria - con l'aggiunta del fido Jeff Schroeder alla terza chitarra - l'unica assente risultava essere proprio la Wretzky, sostituita al basso da Jack Bates, figlio di Peter Hook di Joy Division e New Order e ancora tenutario delle quattro corde.
Corgan e Wretzky, una storia di conflitti e distanza
Il rapporto tra Billy Corgan e D’arcy Wretzky è stato tra i più turbolenti della scena alternative americana. Entrata nel gruppo nel 1988, Wretzky contribuì in modo decisivo ai primi successi della band, da Gish a Siamese Dream, fino al trionfo mondiale di Mellon Collie and the Infinite Sadness. Tuttavia, alla fine degli anni Novanta le tensioni interne, le divergenze creative e i problemi personali portarono alla sua uscita ufficiale nel 1999.
Da allora i rapporti tra i due si sono deteriorati rapidamente. Wretzky ha più volte accusato Corgan di averla esclusa dai progetti di reunion e di aver manipolato la narrazione sullo scioglimento originale.
Corgan, dal canto suo, ha spesso descritto l’ex bassista come una figura “difficile da gestire”, sostenendo che un ritorno con lei in formazione sarebbe stato “una pessima idea”. Le dichiarazioni pubbliche, spesso taglienti da entrambe le parti, hanno alimentato per anni l’immagine di una frattura insanabile.
Eppure, le parole pronunciate dal frontman nelle ultime settimane rappresentano un cambio di tono significativo. Corgan ha parlato di D’arcy con rispetto e nostalgia, lasciando intendere che, col tempo, il suo contributo sia stato rivalutato. Una presa di posizione che, pur non annunciando nulla di concreto, riapre il dibattito tra i fan: è possibile un ritorno della formazione originale, almeno per un evento simbolico?
Trent’anni di Mellon Collie e un ritorno alle origini
Il momento scelto per queste dichiarazioni non è casuale. Il 2025 segna infatti i trent’anni di Mellon Collie and the Infinite Sadness, l’album che nel 1995 consacrò definitivamente gli Smashing Pumpkins. Per l’occasione, la band ha annunciato un’edizione deluxe del disco, disponibile in formato vinile e digitale, con oltre ottanta minuti di materiale inedito proveniente dai concerti del tour del 1996.
Alle ristampe si aggiungono anche una serie di eventi celebrativi: Corgan ha confermato una performance speciale all’Opera di Chicago, dove l’album verrà reinterpretato in chiave orchestrale, con coro e arrangiamenti sinfonici curati dallo stesso frontman. “Riascoltare quelle registrazioni è stato un processo emotivamente intenso. È una parte della nostra storia che continua a parlarci”, ha spiegato Corgan in un’intervista.
La celebrazione dei trent’anni di Mellon Collie sembra quindi un’occasione ideale per una riflessione più ampia sulla storia e l’eredità della band. L’elogio a D’arcy Wretzky si inserisce in questo contesto come un gesto di riconciliazione, un modo per dare credito a chi ha contribuito a costruire il mito di una delle formazioni più influenti del rock alternativo.